Intercultura 2018: esperienza in Irlanda

Intervista a Rachele, vincitrice 2018 della borsa di studio “Alberto Bravo” grazie a cui ha vissuto un'esperienza di un mese in Irlanda.

Intercultura Irlanda
04 gennaio 2019

Cosa ti è piaciuto di più e cosa di meno della tua esperienza e dello stile di vita irlandese?


Tra le cose che mi sono piaciute di più ci sono sicuramente le varie gite fatte al sabato perché mi hanno permesso di visitare diversi posti dell’Irlanda e poter vedere qualcosa di diverso, visto che gli altri giorni stavamo a Cork.
Uno dei miei sogni era poter vedere le scogliere e averle viste è stata una grande emozione.
Dall’altro lato ciò che ho apprezzato di meno sono state le domeniche perché non vi erano attività organizzate e la mia famiglia ospitante non mi ha mai proposto di fare nulla, anche se avrei voluto fare qualcosa insieme a loro per poterli conoscere meglio.
Lo stile di vita irlandese è molto meno frenetico rispetto a quello italiano e ciò permette agli irlandesi di vivere sicuramente più tranquillamente rispetto a noi. Ho avuto qualche difficoltà nel regolarmi ai loro orari, soprattutto per i pasti, siccome sono abituati a fare cena alle 18, mentre in Italia si mangia almeno un’ora e mezza dopo.

 

Com’è stato vivere con una nuova famiglia?


All’inizio non è stato facile perché mi sono ritrovata in un posto sconosciuto con persone mai viste prima quindi c’era un po’ di imbarazzo da parte mia, ma loro mi hanno subito messo a mio agio. I bambini di questa famiglia erano entusiasti della mia presenza e inoltre c’erano anche altri due studenti ospitanti, un russo e una spagnola, e ciò mi ha permesso di integrarmi più velocemente.

 

La scuola è molto diversa da quella italiana? Quali attività ti sono state più utili per imparare la lingua?


La scuola è abbastanza diversa da quella italiana. È suddivisa su diversi livelli, uno dei quali comprende un anno sabbatico per scegliere la scuola superiore, e si sviluppa in un lasso di tempo che prevede un anno in meno rispetto al sistema italiano per accedere al college.
È strutturata in stile universitario, quindi con periodi di corsi e periodi di sessione d’esami; alcune scuole presentano due strutture separate per maschi e femmine. Nella classe in cui mi trovavo c’erano persone provenienti da diverse parti d’Europa, ad esempio Spagna, Germania, Svizzera, Francia e parlare con loro durante le lezioni mi ha aiutato a sviluppare una maggiore capacità di comprensione, in quanto ognuna di queste parlava con il proprio accento. Sicuramente sono stati molto utili i discorsi fatti per migliorare la pronuncia e il lessico.

 

Hai qualche consiglio da dare a Banca di Cherasco per migliorare o ampliare il suo apporto a progetti come questo?


L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di proporre borse di studio anche più brevi e con diverse associazioni per poter garantire ad un maggior numero di ragazzi di vivere un’esperienza di questo tipo.

 

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