Intercultura 2019: l'esperienza di Eleonora negli USA

Intervista a Eleonora, vincitrice della borsa di studio 2019 con Intercultura e Banca di Cherasco.

Pg. 25 Foto Eleonora
15 gennaio 2020

Cosa ti è piaciuto di più della tua esperienza all’estero con Intercultura?

 

Ciò che più mi è piaciuto dell’esperienza con Intercultura a San Diego, in California, è stato che, nonostante non abbia vissuto in famiglia, ho potuto comunque assaporare la cultura statunitense, grazie alle molteplici e bellissime attività che ci sono state proposte. La partita di baseball Padres vs Giantas, la sinfonia all’aperto nel porto di S. Diego con uno sfondo molto suggestivo, il soggiorno a Los Angeles, la visita al muro che divide gli USA dal Messico, presenziare ad un processo pubblico in tribunale e praticare surf sulle onde dell’oceano, sono solo alcuni esempi di esperienze che mi hanno aiutato a comprendere lo stile di vita statunitense e che mi hanno riempito il cuore di grandi emozioni.

 

Come hai vissuto all’interno del College e in che modo sei stata accolta?

 

Nelle quattro settimane ho soggiornato all’interno di un campus universitario. Prima di partire me lo ero immaginato sulla falsa riga di quelli che si vedono nei film americani e sono rimasta sorpresa nello scoprire che aveva addirittura superato le mie aspettative. Il campus era talmente immenso che il primo giorno di lezione io ed una mia amica argentina ci si siamo perse durante uno dei vari spostamenti da aula ad aula. La vita nel campus era particolarmente piacevole anche per il fatto che ho condiviso la camera con ragazze provenienti da altri continenti e la sera ci radunavamo nella hall per raccontarci i momenti più emozionanti della nostra giornata. Il clima di sorellanza che si era instaurato tra noi e la nostra personal counselor mi manca moltissimo ancora oggi.

 

Quali corsi hai frequentato negli Stati Uniti? La scuola è diversa da quella italiana?

 

Partendo dal presupposto che non siamo stati integrati in classi del college, bensì sono state preparate delle lezioni ad hoc per noi studenti all’estero, i corsi si sono rivelati molto utili. Le varie classi approfondivano temi diversi quali: lo slang e la grammatica della lingua inglese, ma anche dibattiti su problematiche globali attuali e inerenti alla storia americana. Penso che la principale differenza tra la scuola italiana e quella statunitense consista principalmente nel fatto che, quest’ultima, si focalizzi su lavori di gruppo e progetti correlati all’uso delle tecnologie. Mentre in Italia lo studente vive le lezioni in modo passivo, negli USA invece è più coinvolto in attività che lo rendono protagonista.

 

Ti sentiresti di consigliare questa esperienza ad un amico? Perché?

 

Senza ombra di dubbio consiglierei questo tipo di esperienza in quanto ha innumerevoli benefici: ti apre gli occhi sul mondo, permettendoti di capire ed apprezzare la biodiversità che lo caratterizza. Ti aiuta ad acquisire più indipendenza, ma soprattutto ti dà la possibilità di divertirti in maniera educativa e assolutamente fuori dall’ordinario con ragazzi provenienti da ogni angolo del pianeta.

 

 

 

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